Il tradimento

Il tradimento che conduce alla psicoterapia è comunque un tradimento condiviso, almeno a parole: la coppia ne ha preso atto, vuole comprenderne le cause e attenuarne le conseguenze, restando comunque in ascolto e impegnandosi, questa volta in modo concorde, nella ricerca di una soluzione. L’esperto diviene allora il taumaturgo, il garante di una triangolazione da cui può derivare chiusura ma anche e soprattutto apertura: verso il dialogo, la vera e propria messa in scena di quello che è forse il dramma più convenzionale eppure sconvolgente della relazione amorosa.

I tempi sono cambiati. Oggi anche il rapporto di coppia è meno formale e più libero - tanto è vero che al suo interno si aspira ad un confronto totale, perfino su quei temi che potrebbero compromettere la relazione stessa: il dubbio relativo alla scelta, la perdita della stima o della gratitudine, il venir meno della pulsione erotica. Eppure un tabù persiste, ed è il tradimento, che spesso non trova le parole per essere detto, neppure nelle sue forme in apparenza più disimpegnate: perché esso si pone come negazione radicale del sentirsi “due”, vincolati da una promessa di esclusività.

Il terapeuta si impegnerà a cercare quelle parole (purché si riponga in lui la fiducia altrimenti delusa); e in tal modo aiuterà a decifrare le ragioni dell’inganno ma soprattutto quelle della “confessione” – che fino a quel momento era stata soltanto un pretesto per chiedere aiuto, oltre che un’ammissione di colpa –, ma che d’ora in poi dovrà essere la descrizione di un bisogno, di una lacuna, di una volontà di recupero: e ci riuscirà grazie al procedimento maieutico e globale che è proprio della psicoterapia sistemica.

Ci si chiederà il perché di quel tradimento, o di quei tradimenti, tracciandone i profili emozionali e occasionali; quindi si ricostruirà la genesi del rapporto di coppia e la sintassi del dialogo compromesso: da quali errori o fraintendimenti è nato il bisogno di sperimentare un gioco così pericoloso? Da quali omissioni o ingerenze non più tollerabili? Ci si interrogherà sul ruolo dei partner: chi dei due è stato realmente tradito? Colui che risulta vittima dell’inganno, forse per non aver dato ascolto a certe implicite richieste di aiuto o di completamento? Oppure, stranamente, il traditore stesso, a cui l’altro non ha confidato le ragioni del suo disimpegno affettivo - perché spesso il tradire nasce da lì, dal non sentirsi amati?  E se si trattasse di un’inclinazione involontaria, indotta, ormai compulsiva?

Il terapeuta può aiutare, selezionare vie d’uscita con il suo sguardo equilibrato, empatico e dichiaratamente super partes.

Tramite il sistema terapeutico, la coppia stabilirà forme di comunicazione più autentiche ed efficaci; verranno alle luce i motivi di incomprensione e si leggeranno meglio le istanze dell’uno e dell’altra – in una prospettiva finalmente serena. Riconciliazione o rottura? La scelta escluderà comunque ogni sterile forma di rivendicazione egoistica o vendicativa.